L’Italia che non c’è più: mezza rotta e mezza depressa

gallo

Vado di fretta e scrivo di getto la prima cosa che mi viene in testa. Umidità al 99 per cento: non so se mi spiego. E non piove, ma si scoppia. Si consola Jerry De Rosa: “L’Armani ha perso appena di tredici punti con il Panathinaikos di Xavier Pascual”. Che ha detto ad Alessandro Gentile: “Non ti voglio più vedere nemmeno dipinto” e l’ha rispedito a Milano. Cosa abbia mai combinato ad Atene il figlio di Nando lo sanno solo lui e forse suo padre. Fatti loro. Le malelingue ne raccontano troppe. Tanto che neanche più le ascolto e comunque non sarò certo io ad ampliare con il megafono le cattiverie della gente. Che ne ha dette un sacco e una sporta anche sul mio conto. Ma bisogna farci il callo, altrimenti sei finito. Semmai deve essere davvero preoccupato Ettore Messina che ha un’Italia proprio a pezzi dopo che si è ammaccato ad una spalla anche Gigi Datome che dovrà stare fermo almeno tre settimane. In effetti ci mancava solo questa. Ed è quindi comprensibile che il morale del povero cittì sia sceso sotto ai tacchi vedendo la metà delle sue stelle che non splendono e l’altra metà che non giocano nemmeno più a nascondino intorno al loro Re Sole. Che è sempre e comunque Danilo Gallinari. Piaccia o non piaccia. E siccome il Gallo è il giocatore più fragile del Belpaese dei canestri non è certo il caso di stare allegri in vista degli Europei di settembre. Stanotte i suoi Nuggets hanno affrontato e stangato (126-113) al Pepsi Centre di Denver i campioni della Nba di Cleveland. Ma il figlio di Danilo non ha di nuovo partecipato alla festa di super Nikola Jokic e compagni per via dei soliti problemi al ginocchio di cristallo che gli hanno fatto saltare le ultime quattro partite. Pure il Baskonia senza Andrea Bargnani ha vinto di 25 a Bamberga in Germania e così nessuno mi toglie ora dalla testa che anche Sito Alonso sia tentato di dare un bel calcio sul sedere al nostro Mago che ne ha ogni giorno una e non sai se gli devi ogni volta credere. Di Marco Belinelli c’è da fidarsi sino ad un certo punto: non gioca molto e la sua luce è sempre intermittente. O segna col contagocce o 20 punti in 21 minuti come ieri sera nella vittoriosa trasferta degli Hornets ad Orlando. Sabato il barbetta di San Giovanni in Persiceto compirà 31 anni. Che non sono nemmeno pochi se Luca Vitali ha la sua stessa età ed è già considerato un vecchio mestierante. Che io comunque metterei al fianco di Belinelli in nazionale dal momento che è diventato ormai complicatissimo dare un passaporto italiano a Ryan Arcidiacono e non si hanno più notizie rassicuranti su Daniel Hackett. Che già s’allena con impegno a Pesaro, ma dalla rottura del tendine del bicipite femorale non è che si guarisca in un lampo. Tutti i pomeriggi va in palestra, credo al Palalido, anche Ale Gentile con il padre che gli ha comprato una mitraglia che spara arance a raffica nelle cinque classiche posizioni del tiro al bersaglio grosso. “Tieni alto il braccio e piegati sulle gambe” gli urla insistentemente Nando, ma il suo ragazzo continua a fare a pugni con il canestro e difatti sono più le volte nelle quali la palla sbatte sul ferro invece d’infilarsi nella retina. E’ un altro bel problema: non lo nego, ma non solo di meccanica o di parabola del tiro quanto piuttosto di testa e di fiducia in se stesso. Stefano Tonut è fuori da Natale e spero torni a Pasqua. Nicolò Melli non è più quello dello scorso dicembre. Quando fu mvp del mese in Eurolega. Difatti il Brose di Andrea Trinchieri va di male in peggio: due vittorie soltanto nelle ultime dieci giornate e in più la bruciante sconfitta con il Bayern in Bundesliga dove è capolista l’imbattuto Ulm. Stasera il Bamberg è al Forum e così magari Gas Gas ci spiegherà anche cosa aveva da lamentarsi con Sito Alonso dopo le legnate beccate dagli insolenti baschi che ora insidiano il quarto posto ai turchi del santone Zeljko Obradovic. Che pure lui non sa che più quali pesci pigliare quando ha ko Bogdan Bogdanovic. “L’Armani ad Atene è caduta a testa alta” ci ha rassicurato Jerry. In effetti a Gelsomino Repesa è mancata mezza squadra nel deserto di Oaka . “Niente da dire” ha confermato Tom. Che è il pompiere di Sky. Alias Hugo Sconochini. D’accordo. Ma allora non dire altro. E invece ha aggiunto: “E’ stato comunque un match piacevole”. E allora magari avrebbe fatto molto meglio a mordersi la lingua. Mentre il fiero Ettore ha già cominciato a sfogliare la margherita chiedendosi: li porto o non li porto Bargnani e Gentile agli Europei? La curiosità è grande.