Disperatamente cercasi Leicester nei nostri playoff

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Ve la racconto meglio l’incredibile storia dell’ottavo re di Roma, Claudio Toti, con una ti sola. Perché ieri sera andavo di fretta. E, se per una volta non vi dico dove sono stato, saprete comprendere che nella vita ognuno deve tenere sempre per sé qualche piccolo segreto. Altrimenti è uguale a Ciccioblack che non fa mistero di niente. Neanche d’aver preso il nero di seppia da Messer Ferdinando Minucci da Siena che tutti consideravano il suo storico nemico. E per questo avrei voluto personalmente esprimergli la mia più totale ammirazione, e non scherzo, raggiungendolo a Sant’Ilario. In provincia di Reggio. Dove ho saputo che avrebbe tenuto a metà d’aprile, nell’ambito della rassegna “Festival Noi contro le Mafie”, un’imperdibile conferenza dal titolo “Valori e regole nello sport”. Così presentato dagli organizzatori: “Flavio Tranquillo, celebre giornalista di Sky Sport, massimo esperto italiano di basket e Nba, impegnato da sempre in una campagna culturale a favore di comportamenti rispettosi delle regole”. Sì, avete letto bene. E, se volete, ve lo riscrivo anche in corsivo: comportamenti rispettosi delle regole. Insomma, per farla breve, ho preso anche l’aereo da Venezia. Facendo scalo nella capitale. Peccato che abbia fatto un bel viaggio a vuoto e contemporaneamente abbia perso pure gli ultimi spiccioli che avevo addosso. Perché c’è un Sant’Ilario dello Ionio, in provincia di Reggio Calabria, ma anche un Sant’Ilario d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. E da sciocco qual sono, per non dir molto di peggio, ho ovviamente sbagliato destinazione. Sistemato Tranquillo, dal quale, smettendo di scherzare, Dio me ne scampi e liberi, avanti un altro. Che mi vien ancora da ridere. Per non piangere. Certo che ci vuole un bel pelo sullo stomaco. Quasi una moquette di lana. O vogliamo parlare di Giannino Petrucci, un altro abitué del mio Tormentone di satira cestistica su questo schermo? Ha preferito dare i diritti tivù del preolimpico di Torino (Pala Alpitour dal 4 al 9 luglio) a Sky piuttosto che alla Rai che aveva magari fatto un’offerta leggermente inferiore rispetto all’emittente di Murdoch, ma aveva garantito la diretta delle due semifinali e della finale sulla seconda rete nazionale. Più un sacco di sponsor. Ma glielo ha detto qualcuno a Palazzo che le partite di basket su Sky fanno un audience ridicolo, mentre gli azzurri di Ettore Messi(n)a su Rai 2 avrebbero come minimo inchiodato davanti al televisore un paio di milioni di italiani? Povero il mio sindaco di San Felice Circeo, non ne indovina più mezza di giusta ed è la disperazione di Giovanni Malagò ma non molla la poltrona. Anzi. Ha già iniziato per tempo la campagna elettorale per essere rieletto presidente federale sino all’inverno del 2021. Quando magari sarò già un inquilino del camposanto. Come si augurano in tanti. E comunque, non sapendo né leggere né scrivere, ma non solo l’unico, vero Ciccioblack?, tocco ferro e riaffilo la lama del fioretto. Lo so benissimo: adesso vorreste che vi parlassi del primo giorno di primavera dei playoffs, ma se vi dico che non ho ancora visto l’Avellino di Sacripantibus contro la Pistoia di Vincenzino o la GrissinBon contro il Banco di Sardara, mi dovete assolutamente credere. Per la verità l’ho chiesto anche a Valentino Rossi, meraviglioso secondo a Le Mans dopo Lorenzo, se per caso conoscesse il risultato delle due partite di basket di ieri e lui mi ha guardato con una faccia che diceva tutto e mi sembrava chiedere stupita: sei matto o mi stai prendendo per il sedere? Son pazzo da legare, gli ho risposto, come il mio don Quijote. Che non ne ha voluto sapere d’andare a Desio sul calar della sera, né di saltare la cena per Cremona-Venezia che nemmeno Napoleone Brugnaro ha potuto per la verità vedere su quel cavolo di televisione che dovrebbe trasmettere le partite in trasferta della Reyer. In compenso vi posso dire che se state cercando un Leicester nella nostra pallacanestro forse lo potete trovare ad Agrigento che nel pomeriggio su Sky ho visto superare allo sprint la favorita Mantova (67-63) negli ottavi di finale dei playoff di A2 ed è già nei quarti (3-1 nella serie). La squadra di Franco Ciani non è nuova a queste titaniche imprese: anche l’anno scorso, per esempio, perse la promozione in serie A, che si sarebbe strameritata, all’ultimissimo duello con Torino. Con meno di due soldi, ma tanto sale in zucca. Quello che manca a qualcuno che io ben conosco. E per questo motivo neanche oggi vi racconto in fretta e furia la storia di Roma e del suo ottavo re, Claudio Toti, con una ti sola. Preferendo per una volta mordermi la lingua e insieme a voi semmai disperatamente cercare con il lanternino un’altra Cenerentola che ardisca fare lo sgambetto alla sfarzosa e prepotente Milano di re Giorgio Armani. Così poi vediamo se il Livi(d)o Proli avrà davvero il coraggio di tenersi lo stesso ben stretto Gelsomino piangente Repesa. Oh sì, ma magari per strozzarlo.