La Pasta Reggia scotta dagli arbitri e Paperoga oscar 2014

Ieri oggi domani. Oggi si parla ancora di ieri. Parliamone allora. Visto che da domani non si discuterà d’altro che d’allenatore dell’anno di grazia 2013-14. Non prima d’aver ricordato il capolavoro di Vittorio De Sica con Marcello Mastroianni, seduto sul letto, che si mangia le unghie e miagola, mentre Sophia Loren fa la gatta e si spoglia davanti a lui. Memorabile. Come non è stata di sicuro la partita tra Pistoia e Caserta anche se magari passerà alla storia della città di San Jacopo patrono. E ridagliela. Questo ha passato ieri il convento in televisione, di più non ho visto e dei giudizi degli altri in verità poco mi fido. Mi avevano del resto detto meraviglie della matricola pistoiese. O kappa. Sì, una discreta squadretta d’americani con quel Wanamaker a cui invidio soprattutto il cognome da eroe dei marines che nulla ha a che fare con il mio: l’orribile Pea. Ma gli italiani? Guido Meini ha segnato un solo canestro e per giunta da metà campo, a due mani, di tabella. Insomma di culo. Il giovane Cortese idem con patate. E Giacomo Galanda? A gennaio ne compirà 40 e dunque cosa volete che gli possa aver insegnato ancora Paolo il caldo? No, mi spiace, ma non può essere Moretti il mio allenatore dell’anno. Anche se in molti lo voteranno e se un sacco di squadre se lo contendono per il prossimo campionato. Meglio semmai il mio concittadino, Lele Molin, che per due ragioni non è approdato ai playoff. Anzi tre. Gli ha giocato contro Moore con queste percentuali raccapriccianti: 1 su 9 da due e 0 su 4 da tre. In più Marco Mordente (zero punti) sognava già le vacanze al mare. E, ancora non bastasse, senza tanti giri di parole che non mi piacciono, gliela hanno messa in quel posto i tre arbitri: Sabetta più di Calbucci o piuttosto di Weidmann. Che hanno fischiato contro la Pasta Reggia (sino a scuocerla) tre tecnici che non stavano né il cielo né in terra e che comunque le sono costati sei punti. Perché di quanto ha poi vinto Pistoia? Di cinque. E adesso fate un po’ voi i conti. Intanto io voto Marco Crespi. Anche se lo voteranno tutti quelli della Bandissima e questo sarà l’ordine della scuderia Bernardi. Ma non importa. Paperoga non solo ha trascinato Siena ad un incredibile secondo posto, ma ha soprattutto triplicato il valore del bimbo Erick Green che veniva dalla Ncaa. Tanto che sapete cosa adesso vi dico? Sedetevi e tenete i sali a portata di mano: se Hackett fosse rimasto, la Montepaschi avrebbe avuto ottime fiches da giocarsi anche sulla roulette del prossimo scudetto. L’ottavo di fila. Che mi sarebbe piaciuto vedere chi avrebbe poi avuto il coraggio di toglierle.