Fred Buscaglia a Reggio e così ora Sacripantibus è a piedi

laureati

Sono tutti laureati nella nostra pallacanestro. Bofonchiava un vecchio caro allenatore che aveva il senso dello humor e magari avrebbe preferito che i suoi ragazzi trascurassero gli studi per il basket. Insomma meglio asini che scienziati. Che poi non è proprio così. Visto che in serie A i laureati sono appena quattro e non mi pare che la nazionale di MaraMeo Sacchetti sia tra le migliori al mondo. E comunque quale senso ha d’organizzare un evento nel cuore di Milano, a Palazzo Lombardia, con questo caldo tremendo, “per monitorare la situazione scolastica e accademica dei giocatori italiani di pallacanestro e facilitare il loro successo negli studi durante la carriera sportiva”? Lo avrebbe forse, un senso, se l’iniziativa fosse partita dalla federazione di Giannino Petrucci nella quale non sono pochi i fantozzi con le mezzemaniche che non hanno altro da fare dalla mattina alla sera che girarsi e rigirarsi i pollici oltre che con la matita blu e rossa segnalare al loro grande capo gli errori più o meno gravi che commetto tutti i santi giorni scrivendo di misera satira cestista su questo blog da due soldi. Ma se il progetto nasce dalla Lega basket che a sua volta appalta un’agenzia della Banda Osiris, che mi sembra si chiami A Better Basketball, per affrontare un argomento d’assoluta inutilità sociale, scusatemi, ma mi scappa fragorosamente da ridere e più non m’incazzo solo perché poi dite che ce l’ho con quelli. Che sono bravi, non lo nego, a mettere insieme queste convention per pochi intimi amici o fiancheggiatori e farsi pure sganciare due euro dall’istituzione che rappresenta le sedici società di serie A che dovrebbero diventare diciotto l’anno prossimo, ma non ci credo finché non le vedo. Personalmente gli stessi soldi li spenderei in un altro modo: per esempio pagherei un giovane allenatore per insegnare i fondamentali a qualche azzurro di cui mi piacerebbe fare il nome, ma sono troppi e mi manca il tempo, che avrà anche avuto dieci in storia e geografia, e nove in latino, però rabbrividisco ogni qual volta li vedo goffamente palleggiare o solo ingobbirsi per tirare un libero. Né voglio passare per un ignorante e greve e quindi anch’io applaudo e invidio Pippo Ricci che stasera gioca la bella della semifinale-scudetto e gli mancano un paio d’esami per laurearsi in matematica a Bologna. O i due di Artiglio Caja, capitan Giancarlo Ferrero, che è dottore in amministrazione aziendale, e il figlio del mitico Gino, Nicola Natali, che si è laureato in scienze giuridiche, economiche e manageriali dello sport e potrebbe essere l’uomo ad hoc per sostituire Livio Proli all’Armani con l’appoggio del padre che conosce bene il mestiere. E comunque soprattutto non capisco Egidio Bianchi, e glielo dico perché gli voglio bene, come possa mettersi nelle mani della A Better Basketball, o come cavolo si chiama, che gli vuole fare le scarpe e sta promuovendo proprio Andrea Bassani alla presidenza della Lega con l’appoggio di Sardara e del SottoMarino ora che Livio Proli non ne vuol più sapere di tutte queste brutte storie di palla nel cestino. Aspettando Cremona-Venezia, che magari seguirò per voi in diretta dopo cena, avrei voluto anche aggiornare la lista dei massoni neonati nella Band e rivoluzionare la top ten  con San Bernardi che finalmente ha scalzato dal primo posto Ciccioblack Tranquillo. Il quale mi raccontano abbia avuto dei guai nei giorni scorsi con le giubbe rosse di Toronto che l’accusavano di schiamazzi notturni durante la (sua) telecronaca di Raptors-Golden State con il Nonno di Heidi. Fosse vero, ma non ci credo, lo butterei allora giù subito dal podio con Bassani sempre appollaiato sul secondo gradino e zio Fester, Marco Aloi, sul terzo come gli ho promesso lunedì al Taliercio nell’intervallo di gara 3 persa dalla Reyer. Ma devo anche darvi le ultime news sugli allenatori altrimenti domani cosa scrive Mamma Rosa? Dunque alla fin fine la tentennante Reggio Emilia si è decisa e a Pino Sacripanti ha preferito, giusto o sbagliato, Fred Buscaglia. Così Sacripantibus, poveretto, resta senza lavoro a meno che non voglia scendere in A2 dopo che tutte le panchine della serie A sono ora occupate con l’arrivo di Cesarone Pancotto a Cantù e di Michele Carrea, da Biella, a Pistoia. Beh, per la verità, ci sarebbe ancora Pesaro, ma non credo abbia i soldi per prendere l’ex tecnico di Pietro Aradori e Filippo Baldi Rossi. E non vi ho fatto due nomi a caso.