Fede e Feltri scriveranno a quattro mani: “I ruffiani”

2001 SILVIO BERLUSCONI ED EMILIO FEDE

Ero il più giovane di tutti. E la cosa non mi è dispiaciuta affatto. Potrebbero morire tutti prima di me. Ho per la verità subito pensato. Egoista che non sono altro. Del resto Mors tua vita Pea vorrei fosse scritto sulla mia tomba. Come il grande maestro Tinto Brass sulla sua lapide: Ai posteri(ori) l’ardua sentenza. Ed ero anche forse l’unico comunista presente in sala. Se per essere comunista oggi basta preferire il tiggì Tre al tiggì del Due. Mentre una volta dovevi almeno mangiare un bambino. I pensieri s’accavallano ai pensieri. Come onde in riva al mare scosso. Questo è il mio Scacciapensieri: trentatré righe che saltano di palo in frasca. Senza regole e senza sosta. Magari con logica. O quanto meno ci provo. Il più giovane di tutti e l’unico comunista all’aperitivo con l’autore: Emilio Fede. Ore 11, Grand Hotel Savoia, cinque stelle. Ma per una volta Beppe Grillo non c’entra nulla. A Cortina piove da stamattina. E ancora diluvia al tramonto. Ieri invece c’era il solleone. Ero infatti tentato d’andare in gita a Malga Ra Stua. Che si raggiunge ormai comodamente anche in jeep con pochi euro. Ma mi sarei perso il Magnifico Bugiardo e non me lo sarei mai perdonato. “Il bunga bunga è un’invenzione”, dice e qualcuno, mormorando, anche lo applaude. “Ve li vedete due ottantenni con trenta ragazze?” provoca e la gente sogghigna. Il salotto al piano interrato non è grande, ma i duecento posti a sedere sono tutti occupati. Ho ceduto così la seggiola ad una anziana donna come non mi succedeva più da una vita. Ripensando a Tinto Brass, intervistato da Malcon Pagani sul Fatto: “Per anni ho provinato più culi che facce e mi sono convinto che il culo non mente e non inganna come la faccia”. La faccia di Emilio è una bella faccia. E non serve, credo, aggiungere altro. Però devo dire che i suoi 85 anni li porta molto bene. Depresso? Neanche per sogno. Anzi. Semmai battagliero. Dà del cretino a Roberto Saviano che pure a me non sta troppo simpatico. E, già che c’è, dell’idiota e del montato a Giuseppe Cruciani, quello della Zanzara su Radio24. Riesce ad essere persino sincero: “Il giornalista attacca il cavallo sempre dove vuole il padrone”. E a sorprendere: “Matteo Renzi è meno a sinistra di quel che si pensa”. La platea rumoreggia: questa da lui non se la sarebbe proprio aspettata. Ma è solo un attimo. Illustra “Se tornassi ad Arcore: il bilancio di una vita da direttore” e già annuncia di stare per scrivere un altro libro insieme a Vittorio Feltri. S’intitolerà: “I ruffiani”. Un’autobiografia insomma a quattro mani. Silvio sarà contento. E io più di lui. Sempre che il libro venga presentato da Fe-Fe l’estate prossima di nuovo a Cortina. Sorseggiando uno Chardonnay delle Dolomiti. Ma stavolta mi siederò in prima fila. Così li vedrò entrambi meglio in faccia. Ripensando a Tinto Brass. Per me un maestro di vita.