E perché no Monteprezzemolo presidente di Lega?

Ne avessi sbagliata una. Ma non scommetto e questo è l’errore. Verba volant, scripta manent. Preferisco il latino all’inglese. E sempre le brasiliane alle italiane. Meno gelose e meno avide. E comunque la mia griglia di partenza dei playoff che ho pronosticato sabato è uguale quella che si è definita ieri sera poco prima delle 20. Piaccia o non piaccia a Dembinsky, o come cavolo si chiama, che persino Eleni ha imparato a scrivere. In verità era già tutto scritto, bastava solo leggere. Reggio Emilia fuori casa ha quasi sempre perso quest’anno e per questo Max Menetti e non Minetti, l’igienista dentale è un’altra cosa, non sarà allenatore dell’anno 2014 e forse neanche la stagione prossima della Grissin Bon se la sua squadra, che costa assai, dovesse essere eliminata nei quarti da Siena. Pascotto non regala niente a nessuno: lo sapevo benissimo. Anche perché nessuno gli ha mai regalato nulla in questo mondo cane. Spesso bastardo. Due sms mi hanno fatto male: gli hai portato le arance?, mi ha chiesto uno. E l’altro: è tuo amico anche Scajola? Chi di satira ferisce, di satira patisce. Incarto e porto a casa. Però voi che salite adesso le scale, compiacendovi di raccontare che avevate immaginato tutto, come il signor Toti o il signor Petrucci, guardate bene in faccia chi le scende perché un giorno potreste essere voi a cadere e a non trovare nessuno che vi raccolga e vi rimetta in piedi. Troppi viaggi in macchina ho fatto con l’Orso per non capire con chi ce l’ha quando scrive, ma anche quelli che di lui dicono “non si capisce cosa voglia dire” stavolta lo sapranno leggere molto bene anche tra le righe. E converranno che è proprio vero che chi passa la vita inginocchiato ad adulare può pensare che anche il resto del mondo non sappia far altro che leccare culi. La ferita è troppo aperta per poterne serenamente parlare ora e allora mi rituffo tra i cattivi pensieri che ieri pomeriggio hanno sfiorato anche l’autodromo di Montmelò nella mia amata Barcellona. Dove ho visto le Mercedes superare le Ferrari come un tempo facevano le Giuliette con le Topolino. Raikkonen addirittura doppiato. Alonso quasi. Non vado matto per le Rosse, preferisco le more, però mi hanno fatto pena lo stesso e mi sono chiesto: ma chi le ha ridotte in questo stato? I giornali hanno dato tutte le colpe a Domenicali dimenticandosi che sopra di lui c’era Monteprezzemolo. Che sta bene dovunque e per questo vedrei bene presidente pro tempore della Lega. Meglio dell’ex direttore di Maranello. Perché almeno lui non andrebbe a cucire le retine sotto ai canestri per paura che i palloni cadano per terra e, bene o male, ha organizzato gli Europei di basket in Italia del 1979. Sa insomma di che si parla e non costa nulla. Soprattutto se in Ferrari il suo posto lo prendesse Andrea Agnelli come mi ha confessato tempo fa Renato Villalta.