Di Travaglio in Travaglio questo Conte-due si è fatto

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La mortadella è di sinistra se la cioccolata è di destra. Anche il Papa ultimamente è un po’ a sinistra, ma è il demonio che ora è andato a destra. Così cantava nel 1992 Giorgio Gaber, il signor G di sinistra che aveva sposato una di destra, Ombretta Colli. Poi, non ricordo più chi, ma non è importante, ci aveva quasi convinto che non esistesse più nel Belpaese la destra o la sinistra o comunque una netta divisione tra le due passioni politiche. Tutte balle. Io sono di sinistra e non sarò mai un fascista. E se Marco Travaglio è passato da destra a sinistra non me ne importa un ficco secco: di sicuro è sempre stato schierato o da una parte o dall’altra, ma mai al centro. Dove vorrebbe stare Silvio Berlusconi se solo ci fosse ancora con la testa e non si mangiasse le parole come Maurizio Costanzo. Che oggi ha compiuto 81 anni, due meno dell’ex Cainano che ha ormai bisogno pure lui della bella badante, Anna Maria Bernini, che lo corregge mentre parla e confonde una giustizia giustizialista (di destra) con una giustizia garantista (di sinistra). Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini potranno anche un giorno far la pace dopo essere venuti quasi alle mani in un talk show di Retequattro che è una tivù di destra come Raidue, ma il giornalista catanese sarà sempre juventino e di sinistra e non avrà mai da pentirsene in vita, mentre il critico d’arte ferrarese sarà sempre una capra maleducata d’estrema destra. Di Travaglio in Travaglio, leggendo ogni mattina il Fatto Quotidiano e il corsivo urticante del suo direttore, questo benedetto governo tra il Cinque Stelle e il Pd si farà grazie a Dio e si sta facendo tra il Conte Giuseppe e il fratello di Montalbano. E sarà di sinistra: non ci piove. Come vogliono sei italiani su dieci e quindi la maggioranza che non vuole andare a votare subito, ma tra quattro anni. Checché ne dica il Salvini piangente, più verde in viso del solito, che, sostituendosi al presidente Sergio Mattarella, ha all’ultimo momento pregato in ginocchio Gigetto Di Maio d’assumere lui l’incarico di premier di un altro pasticcio grillino-populista. La qual cosa non piacerà di certo agli elettori della Lega, gente di destra, che già in neanche un mese sono diminuiti di ben cinque punti percentuale come risulta dai sondaggi del Sole 24 Ore che mi pare possono essere molto ma molto attendibili. Al contrario sia i grullini che i pidioti, come li chiama Michele Serra su Repubblica, hanno dal primo d’agosto guadagnato consensi raccogliendo ora insieme il 40,6 per cento e sembrando ancora in evidente crescita. Grazie anche a quell’antipatico di Matteo Renzi: vi costa purtroppo ammetterlo. Così come anche Travaglio e Grillo, insieme nella foto, dovranno prima o poi convincersi che Di Maio non è molto diverso e meno pericoloso del Cazzaro verde in caduta libera. Sperando che almeno il leader del M5S non si metta pure lui a frignare come il suo ex compagno di merende quando Conte e Zinga gli diranno per favore di mettersi da parte, zitto e buono, e di non mettere più il naso nel nuovo governo giallo-rosso che sarà un Conte due e non un Conte bis perché di fascista non ha più niente.