Te li do io Samuels a Reggio Emilia e Datome a Milano

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Solo il basket è il mio pane. Il resto è noia. Come cantava Franco Califano. Ma è difficile tirare innanz quando ti piomba sul tavolo all’improvviso la notizia di Ivan Basso che si è ritirato dal Tour de France per un tumore al testicolo sinistro. Come successe nel 1996 a Lance Armstrong. Domani sarà operato a Milano: in bocca al lupo, terribile Ivan. Domani alle 11 le sedici società della serie A si ritroveranno in assemblea a Bologna per decidere il loro futuro in televisione. Si apriranno le tre buste come a Lascia o raddoppia con le offerte della Rai, di Sky e della Gazzetta. Sperando che la valletta di Fernando Marino sia carina come Ilaria Capponi, terza al concorso di Miss Italia 2007, che chissà per quale strampalata ragione non ha accompagnato Niccolò (mi raccomando con due ci) Trigari nell’avventura degli Europei Under 20 a Lignano Sabbiadoro. Dove l’Italia di Sacripantibus per miracolo sabato ha battuto la Francia e stasera gioca con la Serbia una partita che ha scarse possibilità di vincere per un motivo molto semplice: se il miglior under 22 del nostro campionato è Simone Fontecchio della Virtus che fa canestro ogni morte di papa, immaginatevi il resto della truppa azzurra all’attacco con la baionetta. Anche se Zilli e Akele giocano nei college d’America, ma farebbero fatica a trovare un posto in un primo quintetto di A2. Sto diventando peggio del Dottor Divago, alias il grandissimo Gianni Clerici, però prima di parlare di tivù e della successiva votazione dopo l’apertura delle buste con le offerte poi non tanto misteriose, devo tirare le orecchie ad un paio di persone che pure stimo moltissimo. Cominciando da Andrea Cinciarini che avrebbe fatto molto meglio a non versare tante lacrime da coccodrillo e a non raccontare una montagna di balle: sarebbe bastato infatti che dicesse “vado a Milano perché lì potrò guadagnare il doppio che nella Grissin Bon” e tutti a Reggio Emilia avrebbero capito. Non più circa 200 mila euro all’anno, ma 380 più bonus. Tutto qui. Quando farà invece ritorno al PalaBigi, sarà fischiato. Altro che capitano, mio capitano. E non parlo nemmeno di scudetto o di EuroLega perché il Cincia avrebbe anche potuto benissimo vincere il primo e giocare lo stesso ai massimi livelli nel vecchio continente se solo in gara 6 di finale con Sassari avesse segnato due canestri abbastanza elementari. E pigliati pure questa. Sono di cattivo umore: l’avrete capito. Ma quando mi vogliono prendere per il naso divento una bestia. Come quei giornali che mi vorrebbero far credere che la Grissin Bon è in trattativa per Samardo Samuels e l’EA7 per rafforzarsi con l’acquisto finalmente di un pezzo da novanta come Gigi Datome. Ora lo sapete quanto guadagnava il buon giamaicano a Milano tra una balla e l’altra? Se ve lo dico, prendete paura. E comunque Reggio Emilia ha già messo le mani su Stefano Gentile e su Pietro Aradori che – adesso lo posso confessare – ha avuto vita dura a Venezia. Emarginato com’è stato dai senesi e sottostimato da tutto lo staff tecnico. In più ha riconfermato oggi Kaukenas e proverà a fare altrettanto domani con Lavrinovic che non giocherà gli Europei in Germania. E poi soprattutto Sandro dalla Salda filosofia contadina non farà mai il passo più lungo della gamba. Quanto all’Armani, non può Livio Proli pensare di riportare in patria Datome se ha offerto la metà di quanto invece hanno promesso al sardo di Montebelluna il Khimki di Kurtinaitis, ma anche il Cska di Mosca e il favoritissimo Fenerbahce di Obradovic. Né ha alcuna intenzione di prendere Cervi a primavera e passare per lo scemo del villaggio-estate se l’agente del giovanottone gliela ha sparata grossa: 900 mila euro per tre anni. D’accordo, ne riparliamo nel 2024. Quando Roma ospiterà le Olimpiadi. Come no? Ma se nella capitale non ci sono nemmeno i soldi per aiutare il povero Ciglione Toti a ricapitalizzare la sua società con 600-700 mila euro entro dopodomani? Mi scappa da ridere, per non piangere. Tanto più che non ho scritto ancora nulla dell’assemblea di Lega domani al diciottesimo piano del grattacielo di viale Aldo Moro e della turbolenza in arrivo da quelle parti. Perché la Rai sta facendo pressioni perché i club dicano sì alla sua proposta, ma offre poco o nulla. Proprio come Milano per Datome al quale fa gola il triennale da 6 milioni di euro propostogli dal Fenerbahce. E allora sapete cosa faccio? Siccome un pezzo oltre le settanta righe puzza come il pesce o un ospite dopo due giorni, qui metto un punto e dopo cena ne scrivo un altro.