Quella copertina di SportWeek che porta sfortuna nera

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Non c’è niente di meglio a luglio per la pennichella domenicale di un Gran Premio d’Inghilterra. Tanto più che sono uno dei pochissimi italiani sulla faccia dello terra a non aver mai tifato per le Rosse di Maranello. Mi sono difatti appisolato non dico alla prima curva, ma alla prima safety car dopo neanche due giri di pista. Con Massa e Bottas in testa e le due Mercedes dietro. E mi sono risvegliato una buona oretta dopo con la virtual safety car che non sapevo neanche che esistesse prima che il bravo Carlo Vanzini me lo spiegasse. Con Carlo ho sciato una volta insieme ad Adelboden sulla pista di gigante più bella della Coppa del Mondo. Lui andava come un fulmine e del resto con la nazionale azzurra ha partecipato a due Universiadi, quella di Sapporo e di Zakopane. Io invece ero una lumachina delle nevi, ma nel mio piccolo sono stato inviato speciale del Giorno in sette Olimpiadi. Di cui quattro invernali. A Silverstone è cominciato a piovere e la formula uno è così diventata uno spettacolo sul bagnato. Prima era una mezza noia. Tanto per cambiare ha vinto Lewis Hamilton doppiando Raikkonen. Davanti a Nico Rosberg. Di nuovo sul podio la Ferrari dopo un mese e mezzo con Sebastian Vettel più fortunato che bravo. Primo punticino della stagione per Fernando Alonso che, da quando è finito sulla copertina di SportWeek, ne ha passate di tutti i colori. Non voglio dire niente, né pensar male, ma ieri sulla prima pagina dell’inserto della Gazzetta c’era Vincenzo Nibali che oggi nella seconda tappa del Tour de France sotto la pioggia, e un vento che ribaltava gli uomini, ha forato e ha perso un minuto e mezzo da Contador e Froome, i suoi principali avversari nella corsa alla maglia gialla di Parigi. Alla Grande Boucle c’è Gianni Mura e questa è finalmente una buona notizia. Che invece molti corridori continuino a doparsi sperando di farla franca questo è poco ma sicuro. Così come da lustri esiste un fetente complotto dei giudici e dei giornalisti contro il povero ex Cavaliere che non tocca una donna dalla prima comunione. Chiamatelo chiodo fisso, o tormentone, fatto sta che stamattina sono andato a far colazione in piazza e l’orologio della Torre è sempre fermo alle otto e 37 ormai da quasi un mese. Ho letto che ErmeLinda Damiano, neo presidente del Consiglio comunale di Venezia, 27 anni di Napoli, parecchio carina, il che non è un delitto, per mantenersi all’università e laurearsi in legge ha fatto la hostess al Taliercio e la barista al bar dell’orologio. Bene, così potrà insegnare al nostro sindaco Brugnaro, che l’opposizione già chiama Brugnetta, come si carica l’orologio della Torre di Mestre. Che sarebbe sempre tempo e ora. Secondo Tuttosport infine lo sceicco Mansour avrebbe offerto 99 milioni di euro per Paul Pogba. Facciamo allora cento. Più Stevan Jovetic. A patto che poi però non se parli più.