Reggio e Trento a Canossa da Giannino che le respinge

 

cavallo

Nell’intervista fiume di Livio Proli all’acqua di ros(e)a il signore dell’Armani non ci ha solo raccontato che Alessandro Gentile non è un uomo. Commuovendo papà Nando e mamma Maria Vittoria che mai avrebbero immaginato di dover ancora insegnare al loro bambino di due metri e zero uno con la barba come si diventa grandi e come si deve stare al mondo. Ma, già che c’era, ha dato anche un colpo al cerchio e uno alla botte del nostro basket senza più (buon) vino dimostrando di cominciare a capirne pure di palla nel cestino e non soltanto di atelier e di alta moda. Alla Lega, ha detto, serve un commissioner come Bertomeu. E sono d’accordo con lui. Peccato che la Lega della nostra pallacanestro non esista più, o quasi, dal giorno in cui Milano nello scorso inverno ha preso le distanze dalle altre quindici società e ha fatto i comodi suoi non appoggiando la rivolta di Sassari, Trento e Reggio Emilia contro i ricatti di Giannino e di Bau Bau Mann. Come invece, per esempio, ha fatto un altro grande club, il Maccabi di Tel Aviv, che ha sostenuto le più piccole sorelle nella battaglia che sembrava persa, ma poi l’ha vinta con la federazione israeliana che pure aveva intimato all’Hapoel di Gerusalemme di non poter partecipare all’EuroCup. Difatti la squadra di Simone Pianigiani e Amar’e Stoudemire, Curtis Jerrells e Jerome Dyson, giocherà la prossima edizione della seconda coppa più importante d’Europa alla faccia della Fiba di Baumann che non avrà alcun modo o mezzo per impedirglielo. E qui, non potendo farne a meno, mi permetto di domandare a Livio Proli: non poteva anche l’Armani fare lo stesso invece di pensare egoisticamente solo a se stessa? Tanto più che nessuno si sarebbe mai sognato di sfiorarla con un dito e di toccarle l’EuroLega. Come è stato così anche per il potentissimo Maccabi.

IL CAVALLO DORATO – Quest’estate Maria Licia Ferrarini, presidentessa di Reggio Emilia, ha paragonato Milano ad una principessa in sella ad un cavallo dorato che corre per conto proprio. E non l’ha detto perché l’EA7 non avrà rivali nel gran premio di serie A che andrà ad iniziare tra dieci giorni o nella SuperCoppa che si giocherà al Forum di Assago sabato e domenica, e che comunque non seguirò detestando tutto ciò che ha un esito scontato in partenza, ma quanto per sottolineare come la ricca padrona della nostra pallacanestro si sia ultimamente fatta i cavoli suoi guardando le altre poverelle dall’alto al basso e tranquillamente sbattendosene soprattutto della Grissin Bon che pure aveva tutte le carte in regola per disputare l’EuroLega e che invece non potrà nemmeno assaggiare quest’anno la Coppa Fragola. Non ho mai nascosto d’avere un debole per l’italianissima reggiana, come un tempo l’avevo per l’odiata senese, e quindi non posso ora negare che il binomio, Armani-cavallo dorato, proposto dalla Ferrarini, signora del prosciutto cotto, mi sia piaciuto assai: calza proprio a pennello. A maggior ragione oggi che Proli ha proposto di portare la sede della Lega a Milano. E perché non al Forum, dove tra l’altro sarà anche presentato lunedì il campionato? Così non avrà nemmeno la scomodità di salire sul Frecciarossa e raggiungere Bologna in poco più d’un’ora.
NONNO GIANNINO – “Chi troppo e chi niente” potrebbe essere lo spot di presentazione della prossima serie A senza sponsor e senza sugo. Anche se il presidente dei campioni d’Italia spudoratamente ha negato di vivere in un castello fatato e di “non aver mai fagocitato gli interessi del basket in mio favore”. Mi sforzo piuttosto a credergli quando dice che in Lega devono tutti smetterla di farsi gli sgambetti un con l’altro e intanto lo informo, se per caso non glielo avessero ancora raccontato, ma ne dubito, che nei giorni scorsi proprio Reggio Emilia e Trento sono andati a Canossa da Petrucci umiliandosi a chiedergli un favore. Adesso che, come volevasi dimostrare, la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 è andata in fumo, e che Malagò non avrà più bisogno dei voti di Baumann, perché non metti una bella pietra sopra al passato e non togli il veto federale contro la nostra partecipazione all’EuroCup? Questo hanno semplicemente domandato. E sapete Giannino cosa ha a loro risposto? “Pussa via” e le ha cacciate entrambe non dico in malo modo, ma con quell’ipocrita sorrisino tra le labbra che è stato peggio di un diretto al mento. E pensare che il sindaco di San Felice Circeo è diventato anche da poco nonno.